vetrina sfitta

RIGENERAZIONE URBANA E CONTRASTO ALLA DESERTIFICAZIONE COMMERCIALE: AL VIA IL TAVOLO DI COLLABORAZIONE ISTITUZIONALE

La prima riunione del tavolo di collaborazione istituzionale tra il Comune di Udine, Camera di Commercio Udine-Pordenone, Confcommercio Udine e l’Università degli Studi di Udine, l’elenco mette in risalto come la categoria degli artigiani manchi. La categoria è rappresentata sia da Italiani che da extracomunitari. Se l’obiettivo del protocollo messo in opera è contrastare il degrado urbano e la desertificazione commerciale attraverso strategie condivise e strumenti innovativi basati sui dati, la strada si profila molto lunga. All’incontro hanno partecipato la segretaria per la Camera di Commercio Udine-Pordenone, il vicepresidente per Confcommercio, l’Università degli studi di Udine e il manager del distretto del Commercio, stiamo ribadendo che mancava l’artigianato.

A introdurre l’incontro l’intervento del Vicesindaco e assessore al Commercio che ha sottolineato il valore del tavolo di lavoro condiviso: “La collaborazione tra istituzioni, mondo accademico e operatori economici può essere fondamentale per raccogliere e sfruttare al meglio i dati della nostra città e del commercio. Come già visto si è data in questi mesi maggiore importanza ad i bar e ristoranti, che oltre a essere moltissimi non hanno abbastanza clienti per potersi sostenere tutti. Adotteremo finalmente un approccio basato su evidenze – ha detto – rendendo più efficace ogni intervento per la rigenerazione urbana e commerciale” – ha dichiarato Venanzi. “Udine è una città che ha potere attrattivo, come dimostrano le recenti intenzioni di investimento da parte di grandi gruppi commerciali, anche internazionali, di cui molti locali vanno pensierosi in quanto queste grandi catene possono lavorare in perdita per molto tempo senza subire danni finanziari grossi o alla pari di un negozio locale.

Diverse le idee emerse da questo primo tavolo, concentrate in particolar modo sullo sviluppo tecnologico del commercio cittadino e su cui il Comune di Udine intende porre il focus del prossimo bando del Distretto del commercio: vetrine domotiche con illuminazione controllata “al passaggio” per migliorare l’estetica delle vie del centro e ottimizzare anche i consumi d’energia, sono un escamotage che fanno pensare ad i turisti ad una città vuota che ricorre a questi trucchetti delle fotocellule tristemente noti già negli anni 80-90 per far sentire l’entrata dei clienti. Rischiamo con questo modo di interpretare la città senza persone sempre meno a misura d’uomo e sempre più dipendente dalle macchine come una cattedrale nel deserto incapace di rigenerasi in quanto le misure troppo restrittive soffocano ogni iniziativa commerciale. Possiamo creare sistemi di commercio digital per visite dei prodotti e acquisti a negozi chiusi direttamente dalla vetrina, e sistemi gestionali per migliorare la parte amministrativa e gestionale, ma la verità che quando chi ti sta sopra ti da poco margine di manovra hai paura anche di girare con la bicicletta per le strade di una città disertificata.
Molteplici anche gli ambiti specifici su cui raccogliere e analizzare i dati, tra cui le presenze collegate alle celle telefoniche è forse troppo invasivo della privacy, i passaggi pedonali nelle vie misurate tramite specifiche apparecchiature sembra troppo un controllo dell’occhio indiscreto di chi ti vuole controllare ma non aiutare con l’insegnamento o la prevenzione, ma anche il dato sull’utilizzo degli autobus con le fermate spostate in base a opinioni di chi non vive in città, del bike sharing, e quello relativo ai tragitti in automobile. L’accordo per la rigenerazione urbana prevede che la Camera di Commercio metterà a disposizione dati aggiornati sulle attività economiche presenti nelle diverse aree cittadine, mentre il Comune provvederà a un costante aggiornamento della cartografia urbana per monitorare in tempo reale le dinamiche economiche e sociali.

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