Lo dichiara in una nota Luca Onorio Vidoni, Capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale a Udine 

“Esprimo profondo sdegno e sconcerto di fronte alle motivazioni che hanno portato all’assegnazione del Premio Terzani 2025 esclusivamente ai giornalisti palestinesi, una scelta che provocatoriamente considero una vera e propria vittoria per Hamas.

Non si può tacere di fronte a un riconoscimento che ignora completamente l’orrore provocato dagli attacchi terroristici del 7 ottobre e le efferate violenze commesse contro civili inermi nei kibbutzim israeliani, nel sito del Nova Festival e in altrettanti luoghi del territorio ebraico.

È inaccettabile che non si condannino le uccisioni, i rapimenti, i massacri, le torture, le decapitazioni e gli stupri di massa perpetrati dai terroristi di Hamas, gli unici crimini di guerra che dimostrano il tentativo di sterminare un intero popolo e cancellare lo Stato di Israele.

Leggendo il comunicato stampa dell’Associazione Vicino Lontano risulta ancora più grave l’assenza di una presa di posizione decisa sul rilascio immediato degli ostaggi, tra cui donne, bambini e anziani, tuttora prigionieri a Gaza.

L’unico intento, infatti, sembra quello di concentrarsi su chi sarebbe stato “messo a tacere” nell’esercizio della professione giornalistica, senza approfondire la vera natura di alcuni di questi sedicenti reporter e senza ricordare che tra le fila palestinesi non sono pochi coloro che, travestiti da giornalisti, si sono rivelati complici o addirittura militanti di Hamas.

Allo stesso tempo è quasi impossibile per i giornalisti israeliani raccontare quotidianamente la verità e documentare le gravissime violazioni inflitte al proprio popolo, considerato che in certi ambienti la propaganda anti-israeliana e pro-palestinese riscuote maggior clamore di qualsiasi testimonianza reale e obiettiva.

Non mi resta che sottolineare, quindi, l’assurdità di questa scelta, alquanto faziosa e a senso unico, dal momento che non si possono elevare a “eroi” persone di cui non è chiara né la reale professione né la possibile connivenza con un’organizzazione terroristica, e soprattutto non si può sostenere chi non ha mai espresso la propria condanna nei confronti degli atroci crimini commessi da Hamas.

Il Premio Terzani, ispirato a un giornalista che si distingueva per l’ascolto delle ragioni altrui e per l’impegno nella promozione della verità e dell’etica, dovrebbe mantenere una prospettiva più onesta e rispettosa di tutte le vittime, a partire da quelle innocenti che ancora oggi aspettano giustizia in Israele e tra gli ostaggi di Hamas.”

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