Branciaroli ha proposto il Mercante di Venezia di Shakespeare al Giovanni da Udine
Un dubbio nella testa . Shakespeare voleva denunciare il perfido ebreo spietato che vuole vendicarsi dell’odioso cristiano e che pretende la morte del suo nemico perche’ vendicativo e amorale , perche’ ammalato dentro come la razza ebraica tutta, o voleva denunciare il cristiano, l’occidentale diciamo oggi, che vuole impartire lezioni morali e costringere nel nome del suo finto amore?
E’ un interrogativo che oggi ci rimanda alla tre giorni di prosa del Teatro Nuovo Giovanni da Udine, che si propone ancora una volta con una stagione immensa di opere bellissime per festeggiare un altro compleanno di teatro a Udine.
Confessiamo di essere usciti dalla sala irritati,certamente non contro il bravissimo Branciaroli ne’ con Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia , ne’ Teatro degli Incamminati, tantomeno con i bravissimi attori che hanno recitato e persino danzato narrando una storia apparentemente semplice, l’amore e le sue regole.
Ma irritati con Shakespeare si! Ci è parso l’antisemitismo irritante il filo conduttore dell’opera, la demonizzazione dell’ebreo, che per buona parte del testo viene chiamato cosi…l’ebreo…quasi non avesse diritto ad un nome il dannato Shilock che emana profondo odio anche quando gli viene proposto per i suoi crediti il doppio di quello che ha prestato . Il maledetto pero’ alla fine muore….
Stamane superata l’amarezza ci accingiamo a scrivere queste righe forse rileggendo con altra luce la commedia. Forse Shakespeare voleva dirci che l’ebreo amaro per i tanti dolori della vita è sprofondato in un rancore universale nel quale è stato gettato dagli eventi e, perseguitato e frustato dalla sorte, ha reagito con lo stesso odio.
Forse il messaggio di Shakespeare è questo:traduciamo tutto in amore e la tolleranza e la serenità trionfino.
Abbiamo voluto farvi vedere due verità possibili. Shakespeare non potrà darci risposte.
Scenografia di Marta Crisolini Malatesta , costumi Stefano Nicolao e regia sapiente di Paolo Valerio.
Applausi a tutti gli attori. Una grande tre giorni per iniziare la stagione di prosa.
Vito Sutto