GRANDI E PICCOLI SCHERMI
a cura di Marcello Terranova
In questa estate di corona virus 2020, ritorna “ROMA” una serie televisiva prodotta anni fa dalla HBO, BBC e RAI fiction. Si tratta di una produzione costosissima, realizzata negli studi di Cinecittà e distribuita in tutto il mondo.
Siamo a Roma antica nella seconda metà del primo secolo a.C. durante gli ultimi anni della repubblica. Sfilano davanti a noi i personaggi più celebri della storia romana, come li conosciamo anche solo superficialmente tutti noi per averli studiati a scuola: Giulio Cesare, Pompeo Magno, Bruto e Cassio, Marco Antonio e Ottaviano, il futuro Augusto.
Gli ideatori della serie , tra cui John Millius quello di “Conan il barbaro”, fanno ruotare le vicende intorno a due personaggi di rango inferiore appena citati nel V libro del De Bello Gallico di Cesare e cioè Lucius Vorenus centurione e Titus Pullo semplice legionario. Storicamente di loro non si sa nulla, ma agli sceneggiatori servono queste due figure per legare insieme le infinite trame della narrazione .
Questa serie televisiva, così precisa nella ricostruzione scenografica, potrebbe servire ai nostri studenti come sussidio nello studio della storia romana?
Direi di no, anzi seguire le vicende come se si trattasse di un libro scolastico sarebbe molto dannoso e fuorviante. La ragione è semplice. In genere le produzioni cinematografiche non investono milioni di dollari per far un piacere alla scuola, ma solo per creare storie spettacolari, vendere più biglietti possibile e farsi pagare molti diritti televisivi.
I 22 episodi della serie sono infarciti di errori storici anche grossolani, ma ciò non ci deve scandalizzare. La sceneggiatura si adatta al gusto degli spettatori, in questo caso soprattutto anglosassoni. Gli attori recitano in inglese e nel doppiaggio l’italiano è perfetto come se gli attori fossero freschi di liceo.
“Il modo di fare” dei personaggi, le loro reazioni, il rapporto interpersonale sono moderni, aderenti alle abitudini contemporanee. Naturalmente ciò è dovuto.
Per un pubblico eterogeneo che immagina poco o niente di come ci si comportava 2000 anni fa, era necessario presentare vicende comprensibili e accessibili. Lo spettacolo è assicurato soprattutto per le molte scene truculente e per la violenza sessuale. Stupri, incesti, omosessualità esibita sono continui.
Le scene di sesso avvengono anche in presenza di bambini . Mi viene in mente una sequenza: Marco Antonio ferma il suo esercito in marcia per violentare una pastorella intenta a pascolare le pecore.
Il cinema, si sa, ha superato tutte le barriere della decenza, tuttavia nelle varie nazioni, al momento dell’uscita della serie, sono state messe in atto alcune censure e versioni meno crude.