Grande successo di pubblico al Museo etnografico del Friuli per “I travagli d’Amore”

Grande successo di pubblico al Museo etnografico del Friuli per “I travagli d’Amore”
Grande successo di pubblico al Museo etnografico del Friuli per “I travagli d’Amore”

Nella serata di sabato, il Museo etnografico del Friuli ha intrattenuto il pubblico udinese presentando “I Travagli d’Amore”, una commedia ridicolosa del 1622 scritta dal notaio latisanese Marc’Antonio Gattinon, registrando una grande partecipazione da parte degli spettatori.

La commedia, recitata in anteprima dalla compagnia “L’AnticaZelkova”, è un unicum nella storia della letteratura friulana, ed è rimasta sconosciuta per diversi secoli. Riscoperta circa quarant’anni fa tra le edizioni a stampa conservate all’interno della biblioteca Marciana di Venezia dallo studioso Gabriele Zanello, Docente di Letteratura friulana e di Lingua e linguistica friulana all’Università di Udine, la commedia segue gli stilemi della Commedia dell’Arte, ma si fa portatrice di alcune particolarità, una su tutte il la molteplicità di lingue. 

Si tratta infatti di una commedia plurilingue, in cui i personaggi si confrontano in ben sette idiomi differenti(friulano, veneziano, buranese, toscano, bergamasco, graziano-bolognese e pedantesco). Per la prima volta nella storia del teatro italiano, uno dei protagonisti in scena parla interamente in lingua friulana: si tratta di Malecjar/Malacarne, il servo astuto, una figura tradizionale fin dai tempi della commedia greca che è stata interpretata dall’attore Claudio Moretti con chiari richiami alla maschera di Arlecchino.

A introdurre le letture recitate del testo di Gattinon sono intervenuti a varie riprese Gianpaolo Zangrando, che ha fornito un inquadramento storico della vicenda, e Paolo Patui, che ha anticipato i dialoghi degli attori. Si sono avvicendati sul palco, oltre a Claudio Moretti, anche il bolognese Aldo Sassi nel ruolo di Balanzone,Giuliano Bonanni nelle vesti di Pantalone e Flavia Valoppi, che interpretava Violante.

Il regista Pier Paolo Sovran ha curato la pubblicazione a stampa della revisione teatrale del testo, corredata dalle prefazioni di Gabriele Zanello per gli aspetti critico-letterari e Pier Mario Vescovo per quanto riguarda la Storia del teatro e dello spettacolo. 

Tra il nutrito pubblico presente al Museo etnografico, hanno assistito alla presentazione teatrale anche l’Assessora alla Partecipazione Rosi Toffano, il consigliere regionale Massimo Moretuzzo, il consigliere comunale Lorenzo Croattini e la consigliera comunale Stefania Garlatti-Costa, delegata a Identità friulana e Plurilinguismo, che ha portato i saluti del Comune di Udine e ha commentato: “Questa presentazione è stata il modo più opportuno per celebrare la Giornata Internazionale della Lingua Madre, istituita dall’UNESCO per promuovere la diversità culturale e il multilinguismo. D’altronde il Friuli, non solo in Italia ma anche in Europa, rappresenta un esempio per la multiculturalità e il plurilinguismo su un territorio”.

Il progetto è sostenuto dalla Regione Friuli Venezia-Giulia In collaborazione con Comune di Latisana, Società Filologica Friulana, Associazione La Bassa, Accademia “N. Pepe” e Teatri Stabil Furlan.

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