UMANIZZAZIONE DELLE CURE: IL PROFESSOR ROBIONY NEL TAVOLO DEL MINISTRO DELLA SALUTE

Quello friulano è l’unico ateneo del nord ad avere un suo rappresentante.

Il Tavolo tecnico promuoverà l’umanizzazione delle cure nel Sistema sanitario nazionale, con la funzione, come si legge nel decreto ministeriale firmato lo scorso 15 marzo, “di individuare le strategie finalizzate a promuovere l’umanizzazione delle cure, l’empowerment del cittadino/paziente e il benessere organizzativo in tutti gli ambiti del Servizio sanitario nazionale”.

“Sono onorato per questo traguardo – sottolinea Robiony – e in particolare perché a quel tavolo siede l’Università di Udine, la stessa che ha creduto fortemente al progetto per l’umanizzazione delle cure e che ha dato via al primo master in Italia su questi temi”. Il Tavolo è formato da 13 membri che partecipano a titolo gratuito e provengono da diverse realtà. Quello friulano è l’unico ateneo del nord ad avere un suo rappresentante.

Il Tavolo nasce dalla crescente rilevanza dell’umanizzazione delle cure nella governance dei sistemi sanitari, intesa come approccio programmatorio ed organizzativo finalizzato a fornire risposte ai bisogni di salute con un approccio umano e olistico e dalla centralità di tutte le persone – dai pazienti ai loro familiari, dai caregiver all’intera comunità – nel Servizio sanitario nazionale come componente essenziale e imprescindibile della qualità dell’assistenza.

L’obiettivo sarà quello di promuovere interventi per garantire la formazione dei professionisti sanitari nei temi dell’umanizzazione delle cure per implementare l’alleanza terapeutica tra medici e pazienti. È fondamentale infatti che le politiche di umanizzazione delle cure siano da rivolgere sia ai cittadini sia ai professionisti, tramite azioni che favoriscano il benessere organizzativo e la crescita di una cultura professionale orientata all’umanizzazione e al benessere nell’organizzazione. In particolare, infine, le azioni di umanizzazione e personalizzazione delle cure sono molto importanti per i malati cronici, per i quali le cure a domicilio rappresentano la forma assistenziale preferibile, anche tramite l’uso alle nuove tecnologie di telemedicina.

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