A teatro con Festil: Babilonia Teatri ci porta nell’età della pietra

Uno spettacolo di Bibilonia Teatri ci porta con Enrico Castellani e Valeria Raimondi in un mondo di pietra…perche’ siamo ancora nell’età della pietra con case fatte di pietra, muri di pietra, malta cemento o comunque tutti derivati o derivabili dalla pietra, ma poi ci sono anche le strade di pietra, i telefonini, tutto deriva e diventa pietra, anche i nostri cuori che guardano con lontananza Marina chiusa in un ricovero per anziani, cioè, una casa di pietra.

E lei  per non pietrificarsi canta una vecchia canzone degli anni ottanta di un cantante che ha il nome… di un circo.

I bambini sulla scena poi impreziosiscono  le scelte della produzione, mentre alla fine la regia ci offre un dinamico gioco, costituito da un enorme divano. Esso si gonfia in una casa di pietra e diventa piu’ grande della pietra stessa. Gigantesco esplode quasi sulla scena dove un bambino puo’ raccontare la sua angoscia di sradicato da una casa, vuoto tra vuoti, pianta strappata, privo di cose, senza radici come quei migranti che trascorrono strade di pietra per raggiungere un paese dove…forse…volti di pietra giudicheranno il loro sradicamento.

Uno spettacolo con tante pieghe interessanti e interpretazioni aperte ad ogni lettore del bello spettacolo di musica e gesti.

Anche il nostro corpo , letto, casa e pietra  si declina in mille possibili soluzioni , si piega si distende, salta, batte mani e piedi  e vince l’indefinito radicarsi e sradicarsi nell’amore…magari in quello di Giulia,  invocata , affinche’ non si materializzi anche il sentimento .

Spettacolo divertente , sonoro, carico di respiro vitale ,ritmato  anche da un assalto di definizioni, perche’ CASA è …tanta roba…celebra il piu’ terribile dei luoghi comuni

Vito Sutto

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