Il confine e la frontiera – Festival Dialoghi
FLORAMO AFFRONTA I CONFLITTI DI OGGI
Partecipata conferenza a Corno di Rosazzo
Folta partecipazione, silenzio surreale, commozione collettiva. Il monologo di Angelo Floramo, “Io figlio della frontiera”, ha letteralmente rapito il pubblico intervenuto all’evento del festival itinerante “Dialoghi” promosso dall’associazione Culturaglobale e ospitato dal Circolo culturale Corno nella sala consiliare del municipio di Corno di Rosazzo.
Lo storico friulano, direttore scientifico della biblioteca Guarneriana, partendo da episodi biografici, ha analizzato il male assoluto delle guerre di confine, le tragedie delle singole vittime, il riscatto dei sopravvissuti. Dalla dissoluzione dell’ex Jugoslavia al dramma di Gaza, dalle gite scolastiche con i suoi alunni ad Auschwitz e in Bosnia, dal ricordo dell’esodo giuliano-dalmata alla sofferenze dei migranti di oggi, in un crescendo di esperienze e ricordi personali raccontati con afflato quasi mistico, Floramo ha reso vivo e palpabile il dolore umano e il riscatto di chi è sopravvissuto all’orrore dell’odio. Sottile e suggestiva la distinzione che ha fatto tra confine e frontiera: il primo è un termine “maschile”, offensivo e crudele, la seconda è “femminile”, resistente e permeabile. I confini sono artificiali e oggetto di guerre di conquista e odio etnico, le frontiere sono valichi naturali dove l’osmosi tra genti e territori si consuma quotidianamente in modo pacifico. E circa i conflitti che insanguinano il mondo attualmente Floramo ha sostenuto questo obiettivo: “Più che vincere la guerra bisognerebbe vincere la pace”.
Il relatore è stato introdotto da Renzo Furlano, presidente di Culturaglobale, dall’assessore comunale alla Cultura Sonia Paolone e dal presidente del Circolo culturale Corno Sergio Paroni che ha posto le basi per ulteriori iniziative congiunte.