Quando il 17 novembre 2024 Roberto Bolle è apparso sulla scena con uno sfondo nero alle sue spalle, per interpretare “Chiaroscuro” su musica di Richter, è sembrato di ammirare il “David” di Michelangelo con la consapevolezza di partecipare ad un evento unico nel suo genere.
Lo spettacolo era l’evento di apertura della stagione di Opera, Operetta e Danza del Teatro Giovanni da Udine, firmata da Fiorenza Cedolins, ed è stato realizzato con un finanziamento straordinario della Regione Friuli Venezia Giulia e il sostegno di Danieli Group SpA.
Lo stesso Roberto Bolle, direttore artistico dello spettacolo, ha studiato per l’occasione un programma speciale, comprendente anche una prima assoluta, “Moonlight”, nel quale ha duettato con Toon Lobach sulle note di “Claire de Lune” di Debussy.
Quando l’artista italiano ha interpretato l’assolo “Two” di Russell Maliphant su musica di Andy Cowton, muovendosi insieme ad una luce, è tornata alla mente la figura di Prometeo, mentre in “Spartacus” di Yuri Grigorovič, ha incantato insieme a Tatiana Melnik dell’Hungarian National Ballet con la quale ha duettato anche in “Spring Waters” di Messerer-Rachmaninov.
Alla fine in “Sphere”, firmato da Mauro Bigonzetti su musica originale del violinista Alessandro Quarta, ha danzato con un’enorme sfera di oltre tre metri di diametro, simbolo del nostro pianeta, come fosse un moderno Atlante.
L’evento è stata l’occasione anche per ammirare giovani ballerini di livello internazionale che si sono alternati tra classico e contemporaneo, strappando applausi a scena aperta. Le stelle del Royal Swedish Ballet, Kentaro Mitsumori e Luiza Lopes, hanno interpretato il pas de deux da “Il Corsaro” di Petipa-Drigo e “Doing it Right” di William Dugan sulla partitura elettronica dei Daft Punk; Young Gyu Choi e Maia Makhateli, star del Dutch National Ballet, si sono esibiti in “Esmeralda” di Petipa-Pugni, mentre Toon Lobach e Casia Vengoechea hanno eseguito un pezzo di Philippe Kratz, “O”.
Al termine dello spettacolo il pubblico udinese si è alzato in piedi per omaggiare gli artisti sul palco e soprattutto Roberto Bolle, uno dei vanti del nostro paese, che ha alternato potenza e grazia in ogni suo movimento, incantando grandi e piccoli.
Cosa di non poco conto anche la sua disponibilità nei confronti di chi lo ha atteso fuori dal teatro per una foto o un autografo, a dimostrazione che la grandezza di un artista si misura anche dai piccoli gesti.
Alessandra