TRASFORMAZIONI. Trieste 1860-2024.
Luoghi e persone nella fotografia artistica
Udine, 9 dicembre 2024 – L’IRPAC_Istituto Regionale di Promozione e Animazione Culturale inaugura sabato 14 dicembre 2024 alle ore 12.00 a Udine, nella Chiesa di San Francesco, la mostra fotografica TRASFORMAZIONI. Trieste 1860-2024. Luoghi e persone nella fotografia artistica, a cura di Claudio Domini, Claudio Ernè e Alvise Rampini.
L’esposizione vede la preziosa collaborazione del Comune di Udine e dei Civici Musei con particolare attenzione dello staff del Museo Friulano della Fotografia, della Regione Autonoma FVG e della Fondazione Friuli.
Si tratta della seconda tappa di un progetto triennale che, dopo aver coinvolto lo scorso anno il Friuli Occidentale (Udine e Pordenone), si concentra ora su Trieste, proponendo un percorso lungo 164 anni nella fotografia a vocazione autoriale, dalle sue prime storiche manifestazioni alla più stretta contemporaneità.
Grazie alle grandi raccolte di immagini pubbliche e private su questo tema, in particolare attingendo dal patrimonio di Claudio Ernè che spazia dai pionieri locali della fotografia di metà Ottocento fino alla metà del Novecento, integrata dalla sua personale produzione che arriva fino ai giorni nostri, è stato possibile costruire un percorso coerente, che attinge a numerosi altri fondi pubblici e privati, (tra cui la Fototeca dei Civici Musei di Storia ed Arte di Trieste, la Biblioteca Nazionale Slovena e degli Studi di Trieste, il CRAF di Spilimbergo), nonché agli archivi personali dei fotografi coinvolti provenienti dai diversi ambiti in cui la fotografia consapevole del proprio ruolo e del proprio linguaggio si è confrontata direttamente con il territorio e i suoi aspetti socioculturali.
A questi si aggiungono le immagini di alcuni autori di fatto, ma ignoti, che i curatori hanno ritenuto di inserire nel percorso perché comunque altamente rappresentativi dell’evoluzione linguistica del mezzo fotografico. È questa, infatti, una delle cifre peculiari della proposta culturale dell’IRPAC, nell’intento dichiarato di recuperare e divulgare a un pubblico eterogeneo sia memorie preziose relative al nostro territorio sia valori espressivi ed estetici meritevoli di essere valorizzati.
Linee d’acqua, Dentro la città, Lavoro, Persone, Carso, sono queste le cinque direttrici in cui si sviluppa il percorso, che non pretende di tracciare un’esaustiva storia della fotografia per come si è espressa nei luoghi presi in considerazione, ma solo manifestare, attraverso immagini significative, le trasformazioni messe in atto nei luoghi e nelle persone. E anche dello stesso concetto di artisticità e di autorialità, che nel corso di oltre un secolo e mezzo è mutato più volte, ha ristretto e allargato i propri confini, generando contrapposizioni feroci, ma che non ha mai impedito alla fotografia di giocare in contemporanea su due tavoli: quello della rappresentazione e quello della trasfigurazione, continuando a mutare come un organismo vivente.
A corredo della mostra un ricco catalogo di 288 pagine, edito dall’IRPAC, curato dagli stessi autori, che comprende oltre 200 fotografie, testi d’inquadramento storico e apparati biografici degli autori compresi nella selezione.