“Quando fenomeni violenti diventano comuni anche in quella parte di popolazione più vulnerabile ed esposta, quella dell’adolescenza e della preadolescenza, significa che il problema è sociale, soprattutto se pensiamo che l’età della violenza si sta abbassando sempre di più”. Con queste parole l’Assessora Facchini commenta di violenza tra minori avvenuto ieri a Martignacco. 

“Gli ultimi dati del rapporto ESPAD del Consiglio nazionale delle ricerche dicono che 4 ragazzi su 10, tra i 15 e i 19 anni, ha partecipato a risse. Sono dati in aumento. Associare tutti gli episodi di violenza giovanile, anche se aggravati da dinamiche di gruppo, al fenomeno delle “baby gang” è però riduttivo e scorretto”, aggiunge. “Nella maggior parte dei casi si parla di disagio ed episodi di bullismo. All’origine di questi comportamenti violenti c’è un problema educativo e soprattutto sono presenti disagi che non vengono recepiti o sminuiti e ignorati. 

L’ultima aggressione consumata ai danni di una ragazza, colpita da sue coetanee mentre decine di altri ragazzi filmavano con il proprio telefono l’accaduto, è un fatto grave, un bullismo violento frutto di questo scenario. Uno scenario che preoccupa perché si sdogana la violenza e soprattutto la si veicola sui social come un contenuto qualsiasi, da consumare. Un ulteriore violenza che la vittima si trova a subire. Gli eventi diventano pubblici, di tutti, portando gli autori ad allontanarsi dalle responsabilità del fatto, ad autoassolversi, rafforzati da like, condivisioni e commenti”, dichiara l’Assessora alle politiche giovanili del Comune di Udine. 

Facchini poi continua sul ruolo delle istituzioni, quello di “avvicinare i ragazzi, accorciare la distanza tra loro e un mondo che non sentono vicino né coinvolgente, ma soprattutto dare loro spazi di relazione veri, fisici dove incontrarsi e avere socialità. 

L’impegno che il Comune di Udine mette in campo – spiega –  è concreto in tal senso, sia con un piano di riqualificazione strategica di aree di aggregazione nei quartieri, ad esempio il parco Ardito Desio, ma anche con l’attività partecipata delle Officine Giovani, l’hub giovanile al Villaggio del Sole, l’Informagiovani e il Punto incontro Giovani nel quartiere Aurora, i cui programmi prevedono occasioni quotidiane di incontro e di crescita. In generale, per quanto riguarda le Politiche giovanili del Comune di Udine, attualmente stiamo portando avanti un dialogo mai così fitto con l’associazionismo giovanile della città e con gli istituti scolastici, con l’obiettivo di fornire servizi in grado di rispondere alle reali necessità dei giovani. 

Queste iniziative hanno una risposta confortante”, prosegue Facchini, entrando nel dettaglio dei numeri. “Nel 2024 gli accessi agli spazi di Officine giovani sono stati oltre 4500, in aumento del 50% rispetto ai 2900 del 2023. Le persone, per la maggior parte ragazzi, che hanno partecipato nel 2024 alle attività del Punto incontro giovani del quartiere Aurora sono state invece 1056.

Un altro spunto di riflessione poi è relativo al movente. Qualora venisse confermato, ovvero una disputa legata a una relazione affettiva, vera o presunta, potremmo estendere il ragionamento al tema delle dinamiche relazionali e alla tendenza a considerare i rapporti amorosi in termini di possesso. L’educazione affettiva è un tema fondamentale nella crescita dei giovani, per questo motivo l’abbiamo inserita tra le attività contenute nel nuovo bando relativo ai servizi di doposcuola nelle scuole primarie e secondarie udinesi.

L’episodio non si è consumato all’interno del Comune di Udine – conclude – ma i ragionamenti sul tema, oltre al territorio dell’hinterland, interessano da vicino anche la nostra città e necessitano di un dialogo istituzionale ampio”.

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