Entra nel vivo in questi giorni il Progetto Sicurezza della Polizia locale del Friuli Orientale.
Il progetto, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia, in questa fase prevede due importanti iniziative che propongono un nuovo approccio della Polizia locale nei confronti dei cittadini, maggiore informazione e partecipazione.
In questi giorni è in distribuzione a tutte le famiglie dei Comuni di Buttrio, Cividale del Friuli, Moimacco, Premariacco, Prepotto, Remanzacco e San Giovanni al Natisone una guida in tema di prevenzione di truffe, raggiri, furti che contiene il Regolamento di Polizia Urbana e le indicazioni per scaricare SafeCity, l’APP della Polizia Locale che consente di inviare (e ricevere) informazioni e segnalazioni che riguardano la sicurezza nel proprio territorio.
La guida e l’applicazione SafeCity saranno presentate il giorno 26.10.2021 alle ore 9.30 in una conferenza stampa presso la Sala Consiliare di Cividale del Friuli, alla quale saranno presenti l’Assessore Regionale alle Autonomie locali e sicurezza Pierpaolo Roberti, il Presidente della Comunità del Friuli Orientale Enrico Basaldella, con i Sindaci dei Comuni aderenti e il Comandante del Corpo di Polizia della Comunità Comm. Sup. Fabiano Gallizia.
La sicurezza pubblica?
Può nascere da un post grazie a SafeCity, il primo social network italiano sulla sicurezza partecipata che ha il proposito di rendere le città più vivibili e prevenire forme di disagio e di pericolo attraverso la collaborazione dei cittadini. Si tratta di una piattaforma che, attraverso un’App mobile, consente a tutti gli utenti iscritti di condividere tempestivamente le informazioni riguardo alle situazioni di degrado o pericolo alle quali assistono, comunicando direttamente con le istituzioni preposte al monitoraggio del territorio.
Il progetto nasce grazie all’osservazione del fenomeno di autorganizzazione cittadina per il controllo del vicinato, attraverso l’uso di gruppi Facebook o WhatsApp. Strumenti che tuttavia raccolgono le segnalazioni in forma poco fruibile, sia da parte degli utenti stessi che dalle istituzioni dedicate alla protezione e prevenzione del territorio che necessitano di un canale dedicato e strutturato per la raccolta delle informazioni.
Come funziona SafeCity?
Lo strumento è strutturato come un social network: l’utente scarica l’App dai principali Store e registra il proprio account. L’identità dei membri della community non è accessibile agli altri utenti, ma solo alle forze dell’ordine, a garanzia dell’affidabilità del segnalatore e per eventuali richieste di contatto a scopo di indagine o semplice informazione. L’unico elemento di identificazione condiviso con il resto del social è il nickname, scelto al momento dell’iscrizione, per tutelare la privacy di tutti coloro che vogliano contribuire fornendo informazioni, in massima sicurezza.
Per segnalare un evento sospetto o una situazione legata ai fenomeni di degrado, è sufficiente scegliere una descrizione tra quelle suggerite, indicare il grado di affidabilità di quanto osservato, segnalare la posizione, aggiungere una breve descrizione e una foto (se disponibile); quest’ultima sarà condivisa solo con le forze dell’ordine (tutela privacy), e infine pubblicare il post, che gli altri utenti potranno a loro volta confermare e ricondividere aggiungendo eventuali ulteriori informazioni.
Ogni cittadino può aggiungere al proprio profilo i “punti di interesse”, ovvero i luoghi per i quali vuole ricevere segnalazioni, da parte degli altri utenti e dalle istituzioni, in maniera puntuale e non invasiva.
Le informazioni perverranno alle forze dell’ordine, grazie ad una piattaforma di raccolta e gestione dei dati, che consentirà loro di stabilire, in tempo reale, le zone “calde” più a rischio e di collaborare fattivamente e in modo più tempestivo con la popolazione. Grazie alla possibilità di ricevere e visualizzare i post degli utenti, in maniera istantanea e geo localizzata, saranno in grado di seguire il manifestarsi e l’evolversi di determinate situazioni al fine di porre rimedio in maniera pro attiva – preventiva. I dati sensibili come le foto e i commenti degli utenti, contenuti nelle segnalazioni, vengono moderati con strumenti appositi, analizzati da algoritmi di valutazione e resi disponibili infine alle forze dell’ordine.
Ogni cittadino che partecipa alla community di SafeCity Social non si imbatte nei limiti intrinseci di altri strumenti che ne espongono dati personali mettendo a rischio la propria privacy, e al contempo diventa parte di una community che interagisce molto più rapidamente al suo interno e con le istituzioni che governano il territorio.